Sabato 26 maggio “Vengo anch’io”: la camminata della salute promossa dall’ATS e dagli Ospedali pubblici di Milano

L’invito corale della sanità ai cittadini: “Diventate artefici della vostra salute, mangiando bene, non fumando, limitando il consumo di alcolici e facendo esercizio fisico: basta anche solo camminare!”.

Milano, 18 maggio 2018 – Molto più di una semplice “passeggiata di salute”, un prezioso appuntamento con la prevenzione, è quello che aspetta i cittadini milanesi il prossimo 26 maggio, con “Vengo anch’io – Camminata della salute”. Un evento dedicato all’attività fisica all’aria aperta, lungo un percorso di 3 km sul Naviglio della Martesana, ma anche e soprattutto l’occasione in cui incontrare gli Ospedali pubblici di Milano Pini-CTO, Niguarda, Sacco-Fatebenefratelli, Santi Paolo e Carlo e l’ATS, che offriranno gratuitamente controlli per misurare il proprio stato di salute e informazioni sui corretti stili di vita e sulla prevenzione delle principali patologie.

La partecipazione è libera, con partenza dalle 9.30 alle 10.45, presso il polo riabilitativo Pini-CTO di Via Isocrate 19.

L’iniziativa è organizzata dall’ATS Milano Città Metropolitana e dalle ASST milanesi, con il patrocinio della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione (SIMFER) e dell’Associazione Lombarda Malati Reumatici (ALOMAR), in collaborazione con Unione Italiana Sport Per tutti (UISP), l’associazione Gorla Domani, Universiis, Humanteck. Online il video (https://youtu.be/2Gj-ZqzjMY8) dell’iniziativa.

Lungo il percorso della marcia, i cittadini troveranno gli stand degli Ospedali dove sottoporsi ad alcune semplici misurazioni che possono rappresentare importanti campanelli d’allarme: il calcolo dell’indice di massa corporea associato a prove di forza per la prevenzione del danno muscolare; la misurazione di pressione arteriosa, frequenza cardiaca e circonferenza addominale per valutare il proprio rischio cardiovascolare; la misurazione della saturazione di ossigeno per controllare se la propria funzione respiratoria sia adeguata.

Sarà presente anche il personale sanitario dell’ATS che diffonderà materiale informativo riferito agli screening per la prevenzione delle patologie neoplastiche relative alla cervice uterina, alla mammella e al colon retto e ai corretti stili di vita per la prevenzione delle patologie croniche non trasmissibili. In merito a questi ultimi occorre sottolineare come oggi l’approccio degli interventi di promozione della salute sia sempre più orientato  ad individuare e formare soggetti che svolgano il  ruolo di moltiplicatore, secondo una logica di relazione tra pari: un esempio ne sono i Walking  Leader per l’attività fisica,  gli studenti peer negli interventi negli istituti superiori (Peer education), che trattano i rischi comportamentali correlati  all’adolescenza (bullismo, sessualità, utilizzo di sostanze, emarginazione, affettività),  i docenti  della scuola  dell’obbligo che, attraverso i propri strumenti educativi, possono trattare nel modo migliore i corretti stili di vita e trasmetterli agli studenti e i moltiplicatori nel mondo del lavoro delle aziende che partecipano alla rete WHP.

“Recenti dati di Regione Lombardia ci dicono che il rapporto tra anziani over 65 e popolazione attiva (quella compresa tra i 14 e i 65 anni) passerà dall’attuale 30% al 54% nel 2050”, illustra Lorenzo Panella, Direttore del Dipartimento di Riabilitazione ASST Pini-CTO. “La maggior parte delle persone tra 65 e 79 anni ha in media 4,9 malattie, numero che sale a 5,4 per gli over 80. L’associazione di più patologie croniche aumenta fortemente il rischio di disabilità. Di fronte a questo scenario, il concetto di salute deve evolvere, passando da un irraggiungibile stato di completo benessere alla capacità di adattarsi e di autogestirsi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive cui siamo inevitabilmente esposti. Ciò trova riscontro anche nel fatto che la nostra possibilità di invecchiare ‘bene’ di pende per ben il 70% dalla capacità di gestire con accortezza la nostra vita e solo per il 30%dalla genetica. In sintesi, ‘homo faber fortunae suae’: l’uomo è artefice del suo destino ma soprattutto della sua salute. Con la camminata del prossimo 26 maggio ci auguriamo di riuscire a trasmettere questo messaggio ai cittadini: che la chiave per vivere e invecchiare in salute è già nelle nostre mani, ed è la regolare attività fisica, dire no al fumo, limitare il consumo di alcolici, seguire una sana alimentazione”.

 

Per informazioni:
Ufficio Comunicazione G. Pini comunicazione@asst-pini-cto.it – 335299336

Ufficio Stampa VALUE RELATIONS
Marco Giorgetti m.giorgetti@vrelations.it – 335277223
Antonella Martucci a.martucci@vrelations.it – 3406775463

 

INFORMAZIONI DI BACKGROUND

  • Secondo l’OMS le malattie croniche nelle regioni europee provocano l’86% dei morti ed il 77% del carico di malattia.
  • In Italia, come nella gran parte dei Paesi a medio e alto reddito, l’eccesso ponderale (sovrappeso e obesità) rappresenta uno dei principali fattori che sostengono l’aumento delle malattie croniche non trasmissibili. L’OMS raccomanda agli adulti, inclusi gli anziani, di praticare almeno 150 minuti a settimana di attività fisica di tipo aerobico a intensità moderata. L’inattività fisica è tra i principali fattori di rischio per la salute ed è ritenuta responsabile ogni anno di un milione di decessi (il 10% del totale) nell’area Europea[1].
  • Il fumo di tabacco è tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose patologie cronico-degenerative e si stima che fra i 70 e gli 80 mila decessi all’anno in Italia siano attribuibili all’abitudine al fumo. Negli ultimi 40 anni la percentuale di fumatori negli uomini si è progressivamente ridotta, mentre è cresciuta tra le donne, fino a raggiungere in alcune Regioni valori paragonabili nei due sessi, ed è in aumento la percentuale di giovani che fumano.
  • Il problema alcol rimane attualmente sottostimato, nonostante l’enorme impatto sulla salute pubblica per i rischi connessi ad un suo uso eccessivo. Il consumo a maggior rischio, così come il consumo binge (l’assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve), è più frequente tra i giovani di età 18-34 (in modo particolare 18-24enni), tra gli uomini e le persone con livello di istruzione medio-alto.Il consumo di alcolici negli ultra 65enni è maggiore negli uomini rispetto alle donne (67% vs 45%). Il 20% degli ultra65enni che consumano alcolici può essere considerato un bevitore a rischio in quanto consuma più di una unità alcolica al giorno. Solo il 7% dei consumatori di alcol a rischio ha ricevuto il consiglio di smettere di bere da parte di un medico o un altro operatore sanitario.
  • I suddetti fattori di rischio favoriscono lo sviluppo di ipertensione, ipercolesterolemia, obesità che a loro volta concorrono ad incrementare il rischio cardiovascolare. Le malattie cardiovascolari comprendono un ventag
    lio di patologie gravi e diffuse (le più frequenti sono infarto miocardico e ictus cerebrale), che rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale: in Italia provocano oltre il 40% di tutti i decessi. Oltre agli stili di vita, rivestono un ruolo rilevante nella genesi delle malattie cardiovascolari altri fattori come depressione, basso livello socioeconomico, condizioni di stress cronico legate a marginalità e isolamento sociale.

 

 

[1] Fonte: Physical activity strategy for the WHO  Europeran Region 2016 .- 2025 World Health Organization 2015