Anche i diabetologi scendono in campo nella Medicina di Genere: verso la Gender Equity grazie al nuovo Gruppo di Studio congiunto SID-SIE

 

Milano, 3 novembre 2022 – Nasce ufficialmente l’endocrinologia e diabetologia di genere in Italia. La Società Italiana di Diabetologia (SID) e la Società Italiana di Endocrinologia (SIE) hanno, infatti, costituito il Gruppo di Studio congiunto “Medicina di Genere”. Il team, coordinato dal Professor Livio Luzi, Direttore del Dipartimento interpresidio di Endocrinologia, Nutrizione e Malattie Metaboliche di MultiMedica e membro del Tavolo Tecnico sulla Medicina di Genere di Regione Lombardia, si occuperà di approfondire aspetti particolari della diabetologia e dell’endocrinologia genere-specifica con studi clinici ad hoc, e di promuovere eventi scientifici che aggiornino la comunità endocrino-diabetologica su questi temi.

“Lo studio delle differenze con cui le malattie si manifestano, sono diagnosticate e trattate negli uomini e nelle donne, ha già iniziato a produrre dati interessanti in diabetologia, dove è a uno stato più avanzato rispetto ad altri ambiti terapeutici”, sottolinea il prof. Luzi, tra gli autori del volume “La Medicina di Genere: Importanza e Normative”, pubblicato dal CRD della Camera dei Deputati per volere dell’On. dott.ssa Fabiola Bologna, Segretario Commissione Affari Sociali e Sanità, e presentato di recente a Montecitorio.

Nel capitolo del libro a firma del professor Luzi, in collaborazione con la professoressa Daniela Perani dell’Università Vita-Salute San Raffaele che ha evidenziato le caratteristiche genere-specifiche delle interazioni metabolismo-cervello, viene affrontata la Sindrome di Yentl in campo diabetologico. Questa condizione, che consiste in una minore attenzione diagnostica verso le donne in condizioni di cardiopatia, viene presentata sottolineando le disparità di genere nel trattamento del diabete, attraverso la disamina dei più recenti studi scientifici sul tema. Nell’ambito di una collaborazione tra IRCCS, inoltre, il professor Luzi sta proseguendo il lavoro di ricerca per identificare differenze cerebrali genere-specifiche nell’obesità e nel diabete.

“L’esigenza di un Gruppo di studio congiunto SID-SIE – continua Luzi – è nata durante il congresso-consensus dello scorso febbraio a Milano ‘La Diabetologia di Genere: Aspetti Diagnostico-Terapeutici’, dove diversi interventi hanno analizzato gli aspetti relativi all’epidemiologia, alla fisiopatologia e alla terapia nei due generi, giungendo a importanti e sorprendenti conclusioni. Infatti, oltre alle differenze di genere note nella predisposizione alle malattie cardiovascolari (maggiore nei maschi rispetto alle femmine in età fertile), e diversamente dalle endocrinopatie (ad esempio quelle della tiroide) e dall’osteoporosi (prevalenti nel sesso femminile, pur essendo meno studiate nel genere maschile), sono emersi dati nuovi e interessanti in ambito neurologico e delle neuroscienze: differenze sostanziali nella neurobiologia della malattia di Parkinson, una differente riserva cerebrale tra maschi e femmine nella Malattia di Alzheimer e una minore protezione cerebrale dall’obesità, mostrando come le donne siano più vulnerabili rispetto agli uomini”.

“Tuttavia, sebbene sia noto che le donne si ammalano di più degli uomini, consumano più farmaci e sono più soggette a reazioni avverse, la medicina, anche in ambito endocrino-metabolico, ha sempre mantenuto un’impostazione androcentrica relegando gli interessi per la salute femminile ai soli aspetti più squisitamente legati alla riproduzione. Eppure, questa visione non è più condivisibile, se consideriamo che le manifestazioni cliniche, la storia naturale e la risposta alle terapie possono essere molto diverse nel genere maschile e nel genere femminile” sottolinea la prof.ssa Renata Simona Auriemma, Docente di Endocrinologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

Da qui si è deciso di costituire un solido panel di esperti e di pianificare eventi scientifici nel corso degli anni 2022 e 2023, allo scopo di studiare alcuni specifici aspetti della diabetologia genere-specifica e di eliminare, ove possibile, le disparità.

“Con il neonato Gruppo di lavoro – conclude Luzi – ci auguriamo di poter presto gettare ulteriore luce su questa che è una problematica di natura non solo clinica ma anche sociale, per delineare interventi diagnostico-terapeutici sempre più precisi ed efficaci”. “È auspicabile che la sensibilizzazione alla medicina di genere permetta di approfondire le differenze tra uomo e donna e di rispettarle e valorizzarle nella sperimentazione di nuovi farmaci ed in generale nell’accesso ai trattamenti” conclude la prof.ssa Auriemma.

Sicuramente, considerato l’impatto sociale del diabete e delle malattie endocrine, è importante affrontare il tema e diffondere una corretta informazione anche tra i non addetti ai lavori, aiutando la popolazione a comprendere un aspetto spesso sottovalutato nella diagnosi e nella gestione della malattia. Per questo motivo, il 16 novembre, presso l’Ospedale San Giuseppe di Milano, MultiMedica organizzerà un evento divulgativo rivolto ai cittadini, durante il quale il professor Luzi parlerà delle differenze di genere nella cura delle malattie metaboliche e risponderà alle domande dei presenti.

 

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Ufficio Stampa Value Relations Media

Francesca Alibrandi – f.alibrandi@vrelations.it

Antonella Martucci – a.martucci@vrelations.it