Più monitoraggio per prevenire le complicanze del diabete: possibili risparmi per la Sanità pugliese fino a 68 milioni di euro in 12 mesi

Seconda tappa del roadshow “Contro il diabete gioco d’anticipo”: Istituzioni, esperti e associazioni a confronto per una più efficace e sostenibile gestione del diabete in Puglia

Oltre il 50% dei 270mila diabetici pugliesi è affetto da 2 o più patologie associate.

  • Glicemia, colesterolo, pressione arteriosa e microalbuminuria i parametri chiave che, grazie a una corretta gestione integrata, sono in grado di modificare i costi del diabete.
  • Diagnosi precoce e rapido avvio al trattamento gli altri fattori per governare la malattia e ridurre la mortalità, secondo uno studio realizzato dall’università di Roma “Tor Vergata”.

Bari, 17 dicembre 2015 – Nel diabete controllo fa rima con risparmio: 24 milioni di euro è la cifra che il Sistema Sanitario Regionale (SSR) potrebbe risparmiare ogni anno, raddoppiando (da 1,4 a 3) il numero degli esami dell’emoglobina glicata per monitorare i livelli di glucosio nel sangue. Pressione arteriosa, colesterolo e microalbuminuria, gli altri esami chiave da potenziare per governare la malattia in maniera efficace e conseguire risparmi fino a 68 milioni di euro. Ciò grazie alla prevenzione delle complicanze e alla riduzione dei ricoveri ad esse associate che costano ogni anno alla Regione da un minimo di 200 euro in assenza di comorbilità a oltre 7.000 euro se il paziente ne ha sviluppate quattro.

È quanto emerge da uno studio1 realizzato dal CEIS-EEHTA dell’Università di Roma “Tor Vergata”, presentato oggi a Bari nell’ambito del workshop “Contro il diabete gioco d’anticipo”, promosso da AboutPharma and Medical Devices, con il patrocinio dell’Agenzia Sanitaria Regionale (AReS). L’incontro rappresenta la seconda tappa di un roadshow regionale, realizzato con il contributo di AstraZeneca, finalizzato ad analizzare esperienze di modelli organizzativi regionali e individuare priorità e strategie per ottimizzare la gestione integrata del diabete, coniugando efficacia clinica e sostenibilità economica.

Con una prevalenza del 6,5%, al terzo posto tra le Regioni italiane e sopra la media nazionale (5,5%), la Puglia destina ogni anno l’11% della spesa sanitaria, oltre 770 milioni, alla cura del diabete. Numeri destinati ad aumentare in futuro, in considerazione dell’alto tasso di obesità, soprattutto tra giovani e giovanissimi, che in Puglia fa registrare un’incidenza del 30% nella fascia d’età 6-17 anni, rispetto a una media nazionale del 25%. Dei 270.000 diabetici pugliesi diagnosticati, il 50% è affetto da almeno 2 o 3 comorbilità come ipertensione, coronopatia, neuropatia, insufficienza renale, disturbi oculari. Condizioni che contribuiscono ad aggravare il carico sanitario del diabete. Se, infatti, i soggetti con solo diabete, pari al 13% del totale, generano il 4% della spesa complessiva, i pazienti con 2 o 3 comorbilità ne assorbono ben il 73%. Tutto ciò senza calcolare i circa 870 milioni di costi indiretti per perdita di produttività da assenza da lavoro e pensionamento anticipato.

Secondo lo studio di “Tor Vergata”, un diabetico costa al SSR in media oltre 2.300 euro l’anno per ricoveri ospedalieri, visite specialistiche e farmaci. Si va da 340 euro per cura del solo diabete a oltre 2.500 euro in presenza di due comorbilità, fino a 7.000 euro se le comorbilità sono quattro. In altri termini, 1 diabetico con quattro patologie associate costa alla Regione come 20 diabetici senza comorbilità.

“Il diabete è tra le patologie croniche a maggior impatto sulla popolazione pugliese ed è stata posta al centro della programmazione sanitaria regionale, a partire dal progetto “Care Puglia” per la presa in carico globale del paziente cronico”, ha dichiarato Ettore Attolini, Direttore Generale dell’Agenzia Regionale Sanitaria (AReS)“Il modello organizzativo è quello della gestione integrata in cui opera il team multidisciplinare di specialisti, medici di medicina generale e infermieri, che è coerente con le esigenze di integrazione clinico-assistenziale delle persone con diabete che necessitano di tempestività nella diagnosi, di assistenza appropriata lungo il percorso di cura, di monitoraggio adeguato e di educazione alla cura per riuscire a governare la propria malattia, prevenire le complicanze e migliorare la qualità di vita”, ha concluso Attolini.

“Le caratteristiche epidemiologiche e l’impatto in termini di costi ci impongono di intensificare la lotta al diabete per ridurre il peso delle complicanze e la mortalità. Oltre ai 270mila diabetici pugliesi diagnosticati, c’è un ulteriore 2% della popolazione, intorno alle 90.000 persone, che hanno il diabete senza esserne consapevoli e che peggiorano la propria condizione facendo passare anni prima di ricevere una diagnosi e di iniziare a curarsi”, ha affermato Salvatore De Cosmo, Direttore Dipartimento di Scienze Mediche dell’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo. “La gestione integrata va in questa direzione perché favorisce la diagnosi precoce, consente di intervenire tempestivamente fin dall’inizio dai medici di famiglia insieme con il team diabetologico e di realizzare un più attento monitoraggio del paziente, con effetti positivi sull’aderenza alla terapia, che sappiamo essere tra i fattori che più condiziona in modo negativo la cura”, ha aggiunto De Cosmo.

“Un passaggio importante è rappresentato dall’adozione e condivisione di un PDTA a livello regionale, basato su una forte centralità della persona e una completa integrazione tra le diverse componenti mediche e professionali. Siamo partiti dal paziente anziano che è quello più fragile e a maggior impatto in termini di costi, ma dovremo lavorare per declinare questo modello sulle altre tipologie di persone con diabete, al fine di rendere appropriata ed omogenea l’assistenza sul territorio”, ha affermato Francesco Giorgino, Professore di Endocrinologia e Malattie Metaboliche, Università di Bari e Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Bari. “Centralità della persona significa personalizzazione della cura e educazione ad una maggiore consapevolezza e responsabilizzazione del paziente nella gestione della propria malattia. Fattori che concorrono non soltanto a migliorare lo stato di salute, ma anche a razionalizzare la spesa e a liberare risorse da reinvestire in prevenzione e diagnosi precoce, ma anche nell’innovazione terapeutica che deve essere messa a disposizione del paziente, secondo scelte che rispettino l’appropriatezza”, ha concluso Giorgino.

 

1 Mennini FS, Marcellusi A, Viti R Aspetti economici nella corretta gestione del paziente diabetico, CEIS – Centre for Economic and International Study Economic Evaluation and HTA (EEHTA), Faculty of Economics, University of Rome “Tor Vergata“, 2015.

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