Medicina di genere: Onda presenta ad EXPO 2015 il primo Manifesto sulla salute della donna

Strutturato in 12 punti, il testo rappresenta un impegno concreto, sottoscritto dal Comitato Scientifico di Onda per il triennio 2016-2018, finalizzato alla tutela della salute femminile nelle varie fasce d’età e che l’Osservatorio intende perseguire in collaborazione con Istituzioni, Società Scientifiche, Associazioni di pazienti e società civile. La presentazione si è tenuta oggi, in occasione del Civil Society Day Onda in EXPO.

Milano, 24 ottobre 2015 – Sviluppare la ricerca e la rete dei servizi psichiatrici a sostegno degli oltre 2 milioni di italiane che soffrono di depressione, con forti ripercussioni dal punto di vista dei rapporti affettivi e della crescita professionale; promuovere una capillare azione di sensibilizzazione delle donne sui fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, prima causa di decessi femminili in Europa (51% contro il 42% di quelli maschili), insieme a studi farmacologici volti a identificare differenze di genere in termini di efficacia, sicurezza e tollerabilità delle terapie. E ancora: ridurre la percentuale di italiane con problemi di sovrappeso (1 su 2 nel 2030, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità) e obesità (15% nel 2030 contro il 10% nel 2010), attraverso Linee guida nazionali, che contemplino regimi alimentari equilibrati, facilmente realizzabili e condivisibili.
Questi alcuni degli obiettivi del primo “Manifesto sulla salute della donna”, presentato oggi in conferenza stampa a EXPO, in occasione del suo Civil Society Day, dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), Civil Society Participant dell’Esposizione Universale.
Elaborato dal Comitato Scientifico[1] dell’Osservatorio, da sempre in prima linea sul fronte della promozione di una cultura della medicina di genere, il testo affronta in 12 punti le principali tematiche di salute della popolazione femminile: dal miglioramento della qualità e accessibilità dei servizi ospedalieri, in un’ottica gender-oriented, alla sicurezza dei punti nascita, dalla salute sessuale e riproduttiva alle malattie cardio-vascolari, dalla lotta alla depressione e ai tumori al contrasto dell’obesità e del dolore cronico, dalle patologie immuno-reumatiche alla prevenzione del decadimento cognitivo, fino alla tutela della donna anziana e all’attivazione di un codice rosa nei Pronto Soccorso per i casi di violenza.

“Onda, Partner di EXPO 2015, nel suo Civil Society Day, presenta il primo ‘Manifesto sulla salute della Donna’, un impegno e una testimonianza concreta per il dopo EXPO”, afferma Francesca Merzagora, Presidente di Onda. “Stilato dai componenti del suo Comitato scientifico, verrà sottoscritto da Istituzioni, Società scientifiche, Associazioni di pazienti e società civile e rappresenta una sfida sulle più importanti problematiche di salute della popolazione femminile nelle varie fasce di età. Ancora il 10% circa dei parti avviene in luoghi non sicuri, solo il 16% delle giovani ha rapporti sessuali protetti, la mortalità femminile per malattie cardiovascolari è più elevata di quella per i tumori, la depressione colpisce le donne in maniera doppia rispetto agli uomini, circa due milioni e mezzo solo in Italia. Questi alcuni dei punti del Manifesto, unitamente a un aiuto concreto verso la popolazione anziana, fragile e da tutelare: entro il 2050 raddoppierà, infatti, il numero degli over 60 e l’Italia diventerà il Paese più vecchio d’Europa. Le donne vivono più a lungo e si ammalano di più: per questo il nostro impegno è anche volto al potenziamento della rete degli ospedali con i Bollini Rosa, realtà segnalate e premiate per la loro attenzione rivolta alle esigenze clinico-assistenziali delle pazienti”.

“Tutte le iniziative che sottolineano la necessità di approcciare in modo diverso la salute maschile e femminile”, sottolinea Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, “sono contributi preziosi alla costruzione di una medicina moderna, che progetta una sanità che tiene conto delle differenze tra uomini e donne e promuove la qualità della vita: un obiettivo che non può essere disgiunto dagli interventi terapeutici. Maschi e femmine sono biologicamente diversi, portatori di culture e sensibilità differenti, che necessariamente si riflettono nell’approccio, nell’evoluzione e nella cura delle malattie. Le diversità sono una ricchezza: se anche la medicina se ne accorge, riesce a realizzare pienamente il significato più autentico della cura”.

“Trovo bellissimo che Onda abbia scelto di presentare in Expo il suo Manifesto”, afferma Diana Bracco, Presidente di Expo 2015 Spa e Commissario Generale per il Padiglione Italia, “perché porta un importante contributo ai contenuti di Milano 2015, Esposizione che vede per la prima volta le donne grandi protagoniste. La questione della salute femminile mi sta molto a cuore ed è infatti al centro di molte iniziative, sia del Gruppo Bracco sia della nostra Fondazione: il tema della prevenzione, in particolare, è alla base del nostro approccio alla scienza medica. Inoltre la gender question, ovvero l’attenzione alle problematiche femminili in ogni aspetto della vita, è il fil rouge che tiene insieme in modo trasversale tutti i nostri progetti culturali, sociali e scientifici”.

 

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[1]I firmatari del Manifesto: A. Albini, Direttore Scientifico, Fondazione MultiMedica ONLUS, Milano; M. Allegri, Professore Assistente Dipartimento Scienze Chirurgiche, Sezione di Anestesia, Terapia Intensiva e Terapia del Dolore, Università di Parma; A. Kustermann, Direttore U.O.C di PS e Accettazione Ostetrico Ginecologica e del Centro Soccorso Violenza Sessuale e Domestica, Ospedale Mangiagalli, Milano; C. Mencacci, Direttore Dipartimento di Neuroscienze, A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano, Presidente della Società Italiana di Psichiatria, Vice Presidente Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia; PL. Meroni, Professore di Reumatologia, Università degli Studi di Milano, Direttore Dipartimento di Reumatologia, Istituto Gaetano Pini, Milano, Presidente FIRMA (Forum Interdisciplinare Ricerca Malattie Autoimmuni); R. Nappi, Professore Associato di Clinica Ostetricia e Ginecologia, Centro di Ricerca per la Procreazione Medicalmente Assistita e Servizio di Endocrinologia Ginecologica e della Menopausa, IRCSS Policlinico San Matteo, Università degli Studi, Pavia; M. Penco, Professore Ordinario di Cardiologia, Direttore Scuola di Specializzazione, Malattie Apparato Cardiovascolare, Università degli Studi, L’Aquila; M. Porrini, Direttore Dipartimento di Scienze per gli Alimenti. La Nutrizione e l’Ambiente, Università degli Studi di Milan
o, Presidente Scuola di Dottorato in Scienze Molecolari e Biotecnologie agrarie, alimentari e ambientali, Membro Consiglio Direttivo FENS (Federation of European Nutrition Societies); W. Ricciardi, Presidente Istituto Superiore di Sanità, Professore Ordinario di Igiene e Medicina Preventiva, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma; V. Silani, Direttore U.O. Neurologia e Stroke Unit, IRCSS Istituto Auxologico Italiano, Milano; Membro Comitato Scientifico Centro “Dino Ferrari” per la Diagnosi e Terapia delle Malattie Neuromuscolari e Neurodegenerative; C. Vergani, Professore Emerito di Geriatria, Università degli Studi, Milano; R. Zanini, Direttore Dipartimento gestionale Materno Infantile, Direttore Terapia Intensiva Neonatale presso Azienda Ospedaliera “Ospedale di Lecco”.