INCONTINENZA: CRESCE L’ATTENZIONE DELLE ISTITUZIONI VERSO UN PROBLEMA CHE RIGUARDA 5 MILIONI DI ITALIANI

Dopo la regione Piemonte anche la Sardegna ha recentemente attivato una rete per la prevenzione, la diagnosi e la cura dell’incontinenza urinaria. Per Fondazione italiana continenza è “un passo importante e necessario per tracciare percorsi di cura sempre più appropriati e per indirizzare in modo efficace i pazienti”.

 

Milano, 14 febbraio 2014 –  Una risposta sempre più efficace e immediata ai pazienti che soffrono di incontinenza arriva dalle reti per la diagnosi, la prevenzione e la cura di questa patologia. In Italia sono già due le Regioni che hanno deciso di istituirle: dopo il Piemonte, anche la Sardegna ha recentemente aderito alla proposta di Fondazione italiana continenza e ha creato una nuova rete assistenziale integrata –  composta da centri di primo, secondo e terzo livello – per affrontare in modo sempre più appropriato il problema. In Italia infatti soffre di incontinenza un’ampia fetta della popolazione – pari a 5 milioni di italiani – di ogni età e solo in Sardegna il fenomeno riguarda tra le 70 e le 100mila persone.

Per venire incontro a questa problematica e ottimizzare le risorse a disposizione, per garantire libertà di scelta degli ausili e l’appropriatezza prescrittiva, in seguito all’istituzione –  lo scorso anno – di un tavolo di confronto regionale sull’incontinenza, a gennaio 2014 la Giunta regionale della Sardegna ha approvato tre importanti linee guida, che rappresentano un modello positivo per le altre regioni italiane:

– l’istituzione dei centri (3 di primo livello – primo riferimento per i medici di Medicina Generale o specialisti, collocati sul territorio -, 12 di secondo livello – per una gestione “specializzata” del problema e attrezzate per terapie chirurgiche –  e 2 di terzo livello – centri ad altissima specializzazione nel trattamento dell’incontinenza urinaria e di patologie pelviche secondarie a condizioni neurologiche maschili e femminili-);

– la definizione di elementi utili alla razionalizzazione della spesa quali la determinazione di un tetto massimo, differenziato su vari livelli di gravita’ che garantisca l’effettiva appropriatezza prescrittiva e consenta a ciascun paziente di approvvigionarsi direttamente degli ausili piu’ idonei (ad esempio i pannoloni);

l’adozione (come prima regione in Italia) della Carta dei diritti della persona con incontinenza, in cui si ribadisce che ogni persona incontinente ha diritto di ottenere, in tempi rapidi e certi, i servizi e le cure necessari al proprio stato di salute senza discriminazioni di genere, nazionalità, religione, stato sociale, oltre ad avere il diritto di essere informato sui vari trattamenti medici e chirurgici, sui rimedi e ausili possibili e sui vantaggi e gli svantaggi di ciascuno di essi, in riferimento alla propria condizione.

L’istituzione della seconda rete per la prevenzione, la diagnosi e la cura dell’incontinenza in Italia rappresenta un importante passo in avanti nella gestione di questa patologia – afferma Roberto Carone, presidente di Fondazione italiana continenza, Urologo, direttore della struttura Complessa di Neuro-Urologia, Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino -. Siamo soddisfatti della crescente attenzione delle Istituzioni al problema “incontinenza” e siamo sicuri che la creazione di percorsi di cura organizzati attraverso le reti regionali rappresenti un esempio virtuoso di miglioramento dell’assistenza e un vantaggio e un risparmio per l’intero Sistema Sanitario Nazionale”.

 

FONDAZIONE ITALIANA CONTINENZA

La Fondazione italiana continenza, ente senza fini di lucro, nasce nel 2000 e si propone di far conoscere all’opinione pubblica le tematiche dell’incontinenza, di identificare i bisogni dei pazienti e le possibili soluzioni, di contribuire al miglioramento della loro qualità di vita e al superamento degli aspetti più critici della patologia. Inoltre, la Fondazione italiana continenza vuole contribuire a migliorare l’educazione sanitaria dei cittadini in materia di incontinenza, contribuire alla preparazione degli operatori sanitari e sostenere il principio della qualità dei servizi delle strutture sanitarie in termini di prevenzione, riabilitazione e cura. Oltre a promuovere la ricerca, l’istituzione di figure professionali specifiche e la sperimentazione scientifica, la Fondazione italiana continenza vuole svolgere un ruolo attivo in qualità di interlocutore del Ministero della Salute, delle Regioni  e delle altre istituzioni governative, per tutti i temi relativi a incontinenza urinaria e fecale.www.contenuti-web.com

 

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