Il paziente migliora – e i costi scendono – se il farmacista collabora alla cura

Milano, 8 maggio 2015 – Si è aperta oggi, alla presenza dell’Assessore Regionale alla Sanità, il Senatore Mario Mantovani,  la seconda edizione di Farmacista Più (8-10 maggio, FieraMilano City), il punto di incontro di tutti i farmacisti italiani patrocinata dalla FOFI. Ampio il ventaglio dei temi che saranno affrontati in questi tre giorni di convegni e dibattiti: dall’impatto sul servizio del DdL Concorrenza, che ora ha cominciato il suo iter legislativo in Commissione, al ruolo del farmacista nelle tematiche della nutrizione e del benessere.

In questa prima giornata, si è avuta la presentazione dei dati preliminari della terza fase della sperimentazione dell’I-MUR (Italian Medicine Use Review, Revisione dell’Uso dei Medicinali ), promossa dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani e condotta dalla Medway School of Pharmacy (Università del Kent). Si tratta di uno studio randomizzato e clusterizzato, su scala nazionale, volto a valutare l’efficacia dell’intervento del farmacista, attraverso l’erogazione dell’I-MUR, sui pazienti in trattamento per asma bronchiale. Per la sua accuratezza e per le sue dimensioni, il protocollo dello studio è stato pubblicato nei giorni scorsi dalla rivista peer reviewed BMC Health Services Research (http://www.biomedcentral.com/1472-6963/15/171/abstract).

I dati sono stati illustrati dal coordinatore della ricerca, Andrea Manfrin, nel corso del convegno “Il percorso italiano della pharmaceutical care”, che ha visto l’illustrazione anche delle altre migliori iniziative italiane su questo tema – come quella della Regione Piemonte dedicata al diabete – e un’approfondita discussione con tutti i protagonisti del processo di cura e del mondo del farmaco (la dottoressa Anna Rosa Marra Direttore Ufficio Valutazione e Autorizzazione, AIFA; il professor Stefano Centanni, Dipartimento di scienze della salute, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano, Il dottor Germano Bettoncelli Responsabile Area Penumologica SIMG ) che si sono confrontati con i rappresentanti della professione coinvolti in questo percorso, oggi Mario Giaccone, del Comitato centrale FOFI e presidente dell’Ordine di Torino, e Francesco Rastrelli, presidente dell’Ordine di Brescia.

La ricerca patrocinata dalla FOFI, ha ricordato Manfrin, ha “l’obiettivo di catalizzare il processo di evoluzione del farmacista da dispensatore di farmaci a erogatore di prestazioni professionali capaci di generale outcome clinici prima ed economici poi, con l’introduzione di questo primo servizio cognitivo nella farmacia di comunità italiana”. I dati di questa analisi preliminare, riassume Manfrin “confermano l’efficacia dell’I-MUR: a seguito della prestazione del farmacista la variazione nel controllo dell’asma appare non solo evidente e statisticamente significativa, ma cosa ancora più rilevante, clinicamente significativa; infatti nei pazienti si è osservato un aumento dell’aderenza alla terapia prescritta dal medico pari al 44% e, per esempio, l’utilizzo dei FANS, farmaci controindicati nel paziente asmatico, è stato ridotto del 33%”.

Considerando il fatto che il rapporto tra i costi (diretti e indiretti) sopportati per un paziente asmatico non controllato e controllato è di circa 4:1, i dati preliminari inducono a ritenere che I-MUR potrebbe essere in grado di contribuire in modo rilevante alla riduzione dei costi (diretti ed indiretti) nel paziente asmatico. “Siamo orgogliosi di questi risultati” ha commentato il presidente della FOFI Andrea Mandelli “per i quali va un plauso anche alle centinaia di colleghi che hanno collaborato nella veste, inedita per la farmacia italiana, di sperimentatori. Siamo certi che i dati definitivi confermeranno questa tendenza, e saranno un ottimo argomento per promuovere un nuovo ruolo del farmacista nel processo di cura e di assistenza. Come testimonia anche il successo di Farmacista Più, la professione sta attraversando una fase di importante evoluzione, anche e soprattutto a vantaggio dei cittadini e della sanità italiana”.

 

Per ulteriori informazioni:

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Chiara Longhi

Email: m.imperiali@vrelations.it
c.longhi@vrelations.it

 

Appendice. I risultati preliminari dello studio “RE I-MUR”

 

Demografia

I farmacisti attivi nello studio sono 230 dislocati sul 75% del territorio nazionale (15 regioni), i pazienti attivi sono 989. I farmacisti sono stati prima stratificati per regione o macro regione di appartenenza, quindi suddivisi in due gruppi, A e B, e successivamente randomizzati. I farmacisti del gruppo A (n=110) hanno reclutato e preso in carico 482 pazienti mentre i farmacisti del gruppo B (n=120) hanno reclutato e preso in carico 507 pazienti. La suddivisione dei pazienti in base al sesso si dimostra uguale fra i due gruppi con le donne che rappresentano il 57% della popolazione del campione e i maschi il 42%. In entrambi i gruppi nell’1% dei pazienti non e’ stato specificato il sesso. Ciascun farmacista ha preso in carico approssimativamente 4 pazienti (media). Seguendo il disegno dello studio tutti i pazienti al T0 sono stati sottoposti all’Asma Control Test (ACT) per l’acquisizione del valore di riferimento (baseline) ma solo i farmacisti appartenenti al gruppo A hanno fornito il servizio I-MUR al T0 ai loro pazienti (pazienti A).Il servizio I-MUR e’ stato fornito dai farmacisti appartenenti al gruppo B ai propri pazienti dopo tre mesi al T3.

 

1) Valutazione dell’effetto di I-MUR sul controllo dell’asma analizzando la variazione del punteggio dell’Asma Control Test (ACT)

In entrambi i gruppi di pazienti l’ACT effettuato prima dell’intervento del farmacista ha evidenziato una maggiore percentuale di pazienti con asma non controllata, valore dell’ACT inferiore o uguale a 19 (ACT ≤19). La percentuale dei non controllati nel gruppo A era 51% mentre nel gruppo B 62%.

A seguito del’intervento del farmacista, grazie ad I-MUR, la percentuale di pazienti non controllati e’ scesa al 41% nel gruppo A (-20%), mentre nel gruppo di controllo (dove il farmacista non ha effettuato l’intervento la percentuale dei pazienti con asma non controllata e’ scesa a 55% (-11%). Questa seconda variazione non ha determinato una inversione nelle percentuali. Quindi la percentuale dei non controllati nel gruppo B era sempre superiore a quella dei controllati appartenenti allo stesso gruppo.

I dati mostrano invece una chiara inversione nella percentuali dei pazienti non controllati dopo l’intervento del farmacista (I-MUR) nel gruppo B dove la percentuale dei controllati è salita al 52% superando quella dei non controllati 48% evidenziando una riduzione dei pazienti non controllati del 23% (verso il medesimo gruppo di controllo).

L’analisi statistica ha richiesto l’utilizzo del Wilcoxon Signed Rank Test, perché i punteggi ottenuti dall’ACT non presentavano una distribuzione normale. In entrambi i gruppi il test ha confermato che il valore mediano dell’ACT indicava in modo statisticamente significativo (p<0.0001) che entrambi i due gruppi di pazienti avevano raggiunto un valore mediano dell’ACT pari o superiore a 20 (malattia sotto controllo) solo ed esclusivamente dopo l’intervento I-MUR fornito dal farmacista. Inoltre l’incremento percentuale nella variazione del controllo dell’asma è stato del +45% per i pazienti appartenenti al gruppo A e del +52% per i pazienti appartenenti al gruppo B.

 

2) Valutazione dell’effetto di I-MUR sui farmaci in uso

La variazione dei farmaci in uso è stata verificata per il momento solamente nei pazienti appartenenti al gruppo A in quanto le stesse informazioni relative al gruppo B non sono ancora disponibili. I pazienti appartenenti al gruppo A hanno dichiarato di usare giornalmente un numero di principi attivi che varia da 1 a oltre 20, con un valore medio di 5 al giorno. I farmacisti hanno evidenziato la presenza di farmaci che generalmente non sono indicati nel paziente asmatico, quali ACE inibitori presenti nel 10%, Beta bloccanti 8% e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), per la maggior parte OTC, nel 45% dei pazienti. Dopo l’intervento del farmacista (I-MUR) il numero di FANS utilizzati dai pazienti è stato ridotto del 33%.

 

3) Valutazione dell’effetto di I-MUR sull’aderenza terapeutica

L’aderenza dei pazienti alla terapia e’ stata valutata solamente nei pazienti appartenti al gruppo A in quanto i dati dei pazienti appartenti al gruppo B non sono ancora disponibili. L’aderenza terapeutica dei pazienti A e’ aumenta del 44% dopo l’intervento del farmacista (I-MUR). Al fine di verificare l’aderenza alla terapia la modalità scelta in questo studio non si e’ basata sul calcolo delle pastiglie mancanti o delle dosi mancati nell’erogatore ma sulla valutazione della relazione fra l’ouctome clinico raggiunto (valore dell’ACT) dal paziente dopo l’intervento del farmacista (I-MUR) e l’aderenza.

L’analisi eseguita con l’utilizzo uso della statistica multivariata (Correspondence analysis) ha messo in evidenza come il paziente che si dichiara aderente, cioè che non si dimentica di assumere il farmaco o che non lo assume in modo differente da quello indicatogli dal proprio medico, ha raggiunto un ACT ≥ 20 confermando la relazione tra aderenza e controllo dell’asma (outcome clinico).

 

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