Forum Leopolda: sanità del futuro, un'opportunità di crescita, non solo un costo per il Paese

Le nuove prospettive di diagnosi e cura nella lotta contro i tumori. Progetti di innovazione tecnologica, come l’ospedale “intelligente”, che rivoluzioneranno il nostro modo di concepire la medicina. E ancora: quali soluzioni mettere in atto per attrarre la ricerca internazionale in Italia. Questi alcuni dei temi affrontati nella giornata conclusiva del Forum della Leopolda.

Firenze, 24 settembre 2016 – Si chiude oggi a Firenze la prima edizione del “Forum della sostenibilità e opportunità nel settore della salute”, che ha visto riuniti nel capoluogo toscano i principali protagonisti della sanità italiana, in un confronto volto a delineare soluzioni e strategie per lo sviluppo del settore, all’insegna di una gestione oculata delle risorse. Un ricco e intenso programma di eventi, tavoli tecnici e workshop ha animato per due giorni la Stazione Leopolda, coinvolgendo 700 addetti ai lavori e registrando 2.000 visitatori.

Parola chiave della seconda giornata dei lavori è stata l’innovazione, declinata in tutte le sue applicazioni, dalla tecnologia alla ricerca clinica: ne sono stati evidenziati i vantaggi che può apportare sia al miglioramento del benessere e della salute del singolo cittadino, grazie a diagnosi precoce e terapie sempre più personalizzate, sia al sistema sanitario, in termini di contenimento dei costi e riduzione della spesa nel medio-lungo periodo.

Uno degli ambiti in cui si annoverano negli ultimi decenni le maggiori sperimentazioni è senza dubbio quello oncologico, cui il Forum ha dedicato l’area tematica “Il futuro senza cancro”. Si sono alternati interventi di autorevoli esperti sulle nuove frontiere che si profilano nella lotta ai tumori, incontri con studenti e cittadini per ricordare il ruolo dell’alimentazione e dei corretti stili di vita come strumenti di prevenzione e l’importanza degli screening per l’individuazione precoce della malattia.

E proprio sul fronte delle diagnosi innovative, un prezioso aiuto può arrivare anche dai nostri amici a quattro zampe, che, opportunamente addestrati, sono in grado di rilevare con il loro olfatto la presenza di neoplasie, come dimostrato dai cani dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, tra i protagonisti della manifestazione. Sono stati, inoltre, presentati i risultati di uno studio attualmente in corso, condotto dall’Unità Operativa di Urologia di Humanitas, in collaborazione con il Centro Militare Veterinario di Grosseto (CeMiVet) e patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa, da cui è emerso che i cani, dopo un rigoroso addestramento, possono diagnosticare con un’accuratezza pari al 98% il tumore alla prostrata, annusando un campione di urine del paziente.

“Oggi abbiamo a disposizione diverse armi per combattere la lotta contro il cancro: – afferma Gianni Amunni, Direttore Operativo Istituto Toscano Tumori – dalla prevenzione primaria e l’adozione di adeguati stili di vita e sane abitudini alimentari, alla prevenzione secondaria e la diffusione degli strumenti di anticipazione diagnostica. C’è poi tutto il mondo della cura, dove si è assistito a un’incredibile crescita dell’innovazione: la chirurgia sempre meno invasiva, che tende a mantenere l’integrità corporea del paziente, la radioterapia, in grado di colpire con precisione millimetrica il tumore nelle sedi più improbabili, la chemioterapia con l’impiego di farmaci a bersaglio che risparmiano le cellule sane e l’immunoterapia per aggredire il cancro tramite gli anticorpi presenti nell’organismo. Infine, la ricerca, che continua a fornirci informazioni sempre più dettagliate sulle caratteristiche della malattia. È però fondamentale l’organizzazione, la presenza di un network, di reti oncologiche dove unire prevenzione, terapia e ricerca, per poter garantire a tutti i cittadini la stessa prospettiva di cura”.

Il futuro della salute e della medicina” è il titolo di un’altra area tematica in cui sono stati illustrati avveniristici progetti di innovazione tecnologica applicata al campo medicale: dalla realizzazione di protesi e tutori con la stampa 3D, al software open source – SoundSight Training – per aiutare i non vedenti ad orientarsi nello spazio solo attraverso il suono. E ancora: lo specchio in grado di segnalare i rischi per la salute, interpretando le espressioni del volto, e il “Consciuos Hospital”, l’ospedale del domani, al cui interno tutto è interconnesso e non esiste più il confine tra uomo, macchina ed edificio.

Il futuro ci viene incontro con una grande velocità: ogni 5 anni assistiamo a un’innovazione digitale e tutto cambia”, spiega la coordinatrice dell’area tematica Giorgia Zunino, Direttore UOS IRCSS San Martino di Genova e Direttore Scientifico Alta Formazione Hedux.org. “La realtà che ci aspetta è il ‘cognitive’, l’intelligenza artificiale, che porterà a un cambiamento radicale del modo di concepire la medicina, il ruolo del medico e anche gli ospedali. Quest’ultimi svilupperanno al loro interno una rete di interconnessioni tali per cui, proprio come un vero organismo vivente, saranno in grado di reagire e soddisfare le esigenze del personale che ci lavora, diventando più efficienti e riducendo i costi. Pensiamo, per esempio, ai letti che rileveranno direttamente peso, temperatura e pressione del paziente, oppure alle pareti della stanza che cambieranno colore e luminosità a seconda dello stato d’animo della persona, osservando semplicemente le espressioni del viso”.

Ma, in tema di innovazione e ricerca, in che modo è possibile rendere il nostro Paese più attrattivo per gli investimenti internazionali?

“Per il sistema Università-Ricerca-Impresa italiano, la capacità di attrarre investitori internazionali richiede che i tre attori dialoghino costantemente tra loro e che dalla formazione superiore si passi alla ricerca e poi alla produzione, senza discontinuità”, dichiara Paolo De Natale, Direttore dell’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). “Il dialogo richiede, però, persone che abbiano un substrato culturale comune e siano, quindi, in grado di trasferire rapidamente ed efficientemente informazioni, fino a generare prodotti ad alto grado di innovazione. Mentre Università e Ricerca, in Italia, hanno già un grado abbastanza elevato di integrazione, frenato soprattutto da un quadro normativo troppo eterogeneo, le imprese hanno ancora un numero troppo esiguo di personale con elevato livello di istruzione e con una adeguata esperienza di ricerca. Per ridurre questo dislivello culturale, il CNR ha in programma di lanciare dottorati di ricerca, che prevedano l’impegno paritetico di Università, CNR ed Imprese per creare delle nuove figure professionali, con il potenziale di rivoluzionare gli attuali rapporti, affidando a prodotti industriali sempre più innovativi il superamento dei problemi economici”.

 

Per maggiori informazioni sul programma del Forum, consultare il sito: http://forumdellaleopolda.it/.

 

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