‘Family women’ ma trascurano la loro salute. Il profilo delle italiane secondo un’indagine sul benessere femminile in Europa

Oltre il 50% delle donne sottovaluta i disturbi legati a ciclo e menopausa

Roma, 30 ottobre 2018 – Il benessere delle donne? Famiglia, innanzitutto, seguita da stabilità economica e stile di vita salutare. É quanto emerge dalla ricerca “Women’s Wellbeing Index”, realizzata da Kantar Millward Brown per conto di Gedeon Richter, che ha coinvolto 7000 donne tra i 16 e i 59 anni, in 7 Paesi (Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito), prendendo in considerazione tutti i più importanti aspetti della vita che condizionano il benessere femminile:  famiglia, relazioni interpersonali, intimità, carriera, consapevolezza sulla propria salute,  situazione economica.

I risultati, resi noti in occasione del Congresso Nazionale delle Società scientifiche di Ginecologia e Ostetricia SIGO-AOGOI-AGUI, in corso a Roma, e disponibili sul sito web www.caringforwomen.eu, parlano chiaro: ‘family first’ per le italiane e le europee (rispettivamente 84% e 82%), che antepongono la salute dei propri cari alla cura di sé. Mentre l’81% delle intervistate dichiara di prendersi cura della famiglia, solo il 61% presta attenzione ai segnali del proprio corpo e si rivolge al ginecologo in caso di problemi di salute. La percentuale si abbassa ulteriormente se si considerano i disturbi legati al ciclo mestruale: ne soffre 1 italiana su 4 in età fertile, ma più della metà (58%) li accetta in maniera quasi ineluttabile, ritenendo che siano normali nella vita di una donna. Il 70% delle intervistate preferisce cercare autonomamente informazioni sulla salute piuttosto che rivolgersi tempestivamente al medico, e solo poco più del 50% dichiara di sottoporsi a screening con cadenza regolare: le più virtuose sono spagnole, italiane e tedesche, le meno attente, le svedesi.

Dalla ricerca emerge un buon livello di soddisfazione delle italiane sullo stato di benessere generale (punteggio di 64 su una scala da 1 a 100), leggermente inferiore alla media europea (67), dove primeggiano portoghesi e spagnole. Ci sono tuttavia delle contraddizioni: il 54% delle intervistate si sente affermata nel lavoro, anche se solo il 44% è soddisfatta del proprio stipendio. La maggior parte delle donne dichiara di riuscire a trascorrere un tempo sufficiente con la propria famiglia (78%), ma solo una minoranza crede sia facile coniugare famiglia e lavoro (30%). In media, le italiane dedicano il 40% del loro tempo alla gestione familiare e alla cura della casa, il 27% al lavoro. Hanno, invece, poco tempo (20%) da dedicare a se stesse e ai propri interessi.

Le relazioni sociali e la vita intima influenzano il benessere delle donne meno della famiglia e dello status economico, o addirittura dell’aspetto fisico. Il 74% delle italiane dichiara di amare il proprio partner ma solo il 56% è soddisfatta della propria vita sessuale. Per quanto riguarda l’aspetto esteriore, all’incirca il 50% delle donne di tutti i Paesi presi in esame è soddisfatta del proprio look; 2 donne su 3 si sforzano di seguire una dieta salutare, ma solo il 43% pratica attività fisica regolare.

L’indagine ha realizzato un focus sui temi di maggior interesse legati alla salute femminile: al primo posto si colloca la contraccezione, in particolar modo per le giovani donne tra i 16 e i 28 anni, per le quali la regolarizzazione del ciclo mestruale è più importante del bisogno di una protezione sicura ed efficace per evitare gravidanze indesiderate.

Dopo la scelta della contraccezione, i problemi correlati al ciclo rappresentano la seconda questione di maggior interesse. 2 donne  su 3 tra i 25 e i 50 anni soffrono di almeno un sintomo (dolore mestruale, ciclo abbondante) che potrebbe far sospettare la presenza di un problema di salute, ad esempio un fibroma uterino. Per quasi 1 donna su 4, i disturbi del ciclo impattano negativamente sulla vita quotidiana; 1 donna su 10 è costretta addirittura a rimanere a casa in “quei giorni”. Ciononostante, il 47% delle italiane e il 44% delle europee che vive fastidi e disagi, dichiara di poterci convivere e li accetta senza consultare un medico, tant’è che, nel caso specifico dei fibromi uterini, solo 1 donna su 10 tra i 25 e i 50 anni riceve una diagnosi, a fronte di una prevalenza stimata del 40%.

La menopausa rappresenta il terzo argomento per ordine di importanza, soprattutto per le donne più adulte (40-55 anni). Ciò che spaventa sono i rischi per la salute (43%), piuttosto che l’impatto sulla femminilità (29%) o la vita sessuale (28%). Il 75% delle italiane soffre di almeno un sintomo della menopausa; tra le conseguenze più temute: l’aumento di peso (41%), i disturbi del sonno (24%), l’osteoporosi (24%), la depressione (21%). A dispetto dei timori per i rischi sulla salute, solo il 54% delle donne sintomatiche si è rivolto al ginecologo, ritenendo che la menopausa rappresenti un processo naturale e che non richieda un intervento medico.

“Prendersi cura degli altri, soprattutto dei familiari, è la forza trainante nella vita delle donne. In molti casi, però, questa devozione porta a trascurare la propria salute. Questa indagine conferma il dato negativo che un elevato numero di donne è indifferente ai segnali del corpo e sottostima alcuni disturbi, pensiamo al fibroma uterino o ai sintomi della menopausa, nonostante compromettano notevolmente la qualità di vita. Con questa indagine, Gedeon Richter, azienda fortemente impegnata alla protezione della salute femminile nelle diverse fasi della vita, ha voluto richiamare l’attenzione proprio sull’importanza di prendersi cura seriamente della salute delle donne, e, più in generale, del loro benessere complessivo, compreso quello sociale e mentale”, dichiara Maria Giovanna Labbate, Country Manager di Gedeon Richter Italia, commentando i risultati della ricerca.